Dall’Impero Romano fino ai giorni nostri, la diffusione della verza
Furono le rotte commerciali e le migrazioni a portare la verza, conosciuta anche come cavolo verza o cavolo cappuccio, dall’Oriente in Europa.
Un ortaggio che si diffuse poi, all’epoca dell’Impero Romano, tra le classi meno abbienti per la sua facilità di coltivazione e le proprietà conservative, dovute alle foglie esterne protettive. Con il passare dei secoli, nel Medioevo, la verza si ritagliò un ruolo importante all’interno di numerosi piatti tradizionali. Tra di essi, il “choucroute” alsaziano, nel quale la verza fermentata viene accompagnata da salsicce e carne di maiale.
Proprietà e benefici della verza: ottima per depurare il corpo
Consumata cruda o cotta, le proprietà della verza sono principalmente depurative grazie alla presenza dello zolfo, il quale agisce su reni e fegato. Anche l’intestino trova benefici dal consumo della verza, in questo caso attraverso l’ampia presenza di fibre insolubili. Più in generale, poi, l’ortaggio è utile contro l’accumulo di diversi tipi di tossine. Tra di essi, vanno segnalate le nitrosammine (i nitrati), che sono presenti in molti alimenti.
La pasta verza e pancetta, una ricetta alternativa e originale
Alla base di rinomati piatti della cucina italiana come i pizzoccheri e la cassoeula, un utilizzo dell’ortaggio che va a rappresentare un’alternativa gustosa è la pasta verza e pancetta. Mezze maniche, penne o fusilli i formati consigliati, ma la preparazione inizia proprio dal tagliare la verza a striscioline, per poi immergerla in acqua bollente per cinque minuti. Nel frattempo, si fa rosolare la pancetta in una padella scaldata e con un filo di olio extravergine sopra. La verza va poi scolata in padella con la pancetta, mentre l’acqua di cottura non va buttata ma, piuttosto, utilizzata per cuocere la pasta. Una volta cotta la si aggiunge alla padella e dopo un’ultima mescolata, e l’aggiunta di pepe nero a piacimento, il piatto è pronto.