La pasta nel cinema italiano: gli spaghetti ai carciofi de “Il Postino”
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La pasta nel cinema italiano: gli spaghetti ai carciofi de “Il Postino”

La storia e il significato degli spaghetti ai carciofi de “Il Postino”

Gli spaghetti ai carciofi de “Il Postino”, la celebre pellicola, l’ultima di Massimo Troisi prima della morte prematura, sono una ricetta entrata di diritto nella storia del cinema e della cultura italiana. Un piatto semplice, amato, al pari dell’indimenticato attore partenopeo, che venne a mancare a pochi giorni dalla fine delle riprese a causa di un attacco cardiaco. L’ennesima rappresentazione della pasta sul grande schermo, capace di rappresentare sentimenti veraci ed autentici come pochi altri elementi.

Massimo Troisi è Mario Ruoppolo, poeta e cuoco

Nella trama de “Il Postino”, e nella celebre preparazione degli spaghetti ai carciofi da parte di Mario Ruoppolo, il protagonista, un ruolo cruciale è giocato dall’osteria dell’isola dove il postino vive insieme, tra gli altri, al grande poeta Pablo Neruda. Mario inizia a lavorarci dopo il ritorno di Neruda in patria, anche per via dell’amore provato per Beatrice, la nipote del proprietario del locale, stregata dalle poesie del protagonista. Proprio questa vena poetica accompagna la preparazione del piatto, con una descrizione ricercata e tenera per ogni ingrediente.

Gli spaghetti ai carciofi: come replicare la ricetta de “Il Postino”

Per la ricetta degli spaghetti ai carciofi de “Il Postino”, si inizia pulendo 6 carciofi, togliendo le foglie esterne e tagliandoli a fettine. Si fanno stufare in padella con olio e uno spicchio d’aglio. Basta qualche minuto, poi si aggiungono 400 g. di pomodori pelati tagliati a cubetti. Si lascia cuocere per circa 30 minuti, aggiungendo sale e pepe, oltre a qualche foglia di prezzemolo e basilico. Il sugo è pronto per essere aggiunto alla pasta cotta al dente.